IL RISPARMIO ENERGETICO IN CONDOMINIO: LE REGOLE

Profili generali

Risparmiare energia è possibile grazie alle tecnologie innovative e della promozione di una cultura sull’uso intelligente. Nonostante i buoni propositi del Governo Italiano e dei consigli di ENEA, in molti casi potrebbe non bastare abbassare la temperatura dei termosifoni e installare i contatori intelligenti. Coloro che sono intestatari di una fornitura hanno la percezione immediata degli abnormi aumenti di luce e gas, ma i condomini si renderanno conto del dramma energia solo alla presentazione del consuntivo da parte degli amministratori.

Misure attuative 

Con proprio comunicato del 21 settembre 2022, l’ENEA, in concomitanza con la presentazione del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale da parte del Ministero della Transizione Ecologica, ha proposto una serie di indicazioni pratiche per i cittadini chiamati all’adempimento degli obiettivi prefissati. Secondo lo studio di ENEA (Azioni Amministrative e Comportamentali per la riduzione del Fabbisogno Nazionale di Gas Metano di maggio 2022), il settore residenziale è responsabile attualmente di circa il 30% dei consumi finali di energia e del 12% delle emissioni dirette di CO2 del nostro Paese dovuto essenzialmente alla climatizzazione degli ambienti e all’utilizzo di acqua calda sanitaria. 

  1. Vediamo nel dettaglio le misure amministrative:

Mirano alla riduzione dei consumi regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento. In particolare, la modifica della vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale può essere attuata per mezzo di un decreto del Ministro della Transizione Ecologica visto il combinato disposto del “Piano di Emergenza del sistema italiano del gas naturale” (Allegato 2 al decreto ministeriale 18 dicembre 2019) e dell’art. 2  “Disposizioni per l’adozione di misure preventive necessarie alla sicurezza del sistema nazionale del gas naturale” del d.l. n. 16/2022. La modifica strutturale dei periodi di accensione dovrà essere attuata attraverso la revisione del d.P.R. n. 74/2013, anche se all’art. 5 del medesimo decreto, in deroga a quanto previsto dall’art. 4, viene data facoltà ai Sindaci, con propria ordinanza, di ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici, nonché stabilire riduzioni di temperatura ambiente massima consentita sia nei centri abitati sia nei singoli immobili.

B) Analizziamo le misure comportamentali degli utenti:

Trattasi di misure: che richiedono un investimento iniziale da parte degli utenti; a costo zero in quanto legate unicamente alla modifica delle abitudini quotidiane;  relative al riscaldamento invernale, al raffrescamento estivo, all’utilizzo di gas per cucina e acqua calda sanitaria; relative alla sostituzione e all’utilizzo di elettrodomestici, alla sostituzione e all’utilizzo dell’impianto di illuminazione.

Lo studio elaborato da ENEA approfondisce due specifiche linee di azione, ovvero misure

“comportamentali” e misure “amministrative” con particolare riferimento al riscaldamento invernale.

A titolo esemplificativo, a livello amministrativo:

– l’abbassamento di 1 °C dei termostati, dai 20° abituali a 19° per ottenere un risparmio medio nazionale

del combustibile per riscaldamento domestico del 10,7%;

– la riduzione di un’ora al giorno dell’accensione può contribuire ad una diminuzione del 3,6% del consumo;

– attuando in contemporanea queste due misure e aggiungendo anche la riduzione di 15 giorni del periodo di accensione, il risparmio può arrivare al 17,5%, pari a circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas (1,65 miliardi dalla diminuzione di 1°C e 550 milioni dalla riduzione di un’ora giornaliera). Sul fronte delle bollette, queste proposte possono originare un risparmio complessivo, calcolato ai prezzi attuali, di 178 €/anno per famiglia.

A livello comportamentale, invece:

– l’utilizzo delle pompe di calore elettriche già installate per il condizionamento estivo anche per il riscaldamento invernale, la riduzione dell’uso del gas per acqua calda sanitaria e cucina, il minor consumo di energia elettrica grazie a un uso migliore degli elettrodomestici possono portare ad un risparmio di 3,6 miliardi di metri cubi/anno;

– ulteriori 0,4 miliardi possono essere risparmiati con la sostituzione di elettrodomestici e climatizzatori con modelli ad alta efficienza e l’installazione di un’illuminazione a LED.

Risparmio in condominio

Questi dati mostrano un significativo potenziale di riduzione dei consumi per rispettare gli obblighi di risparmio energetico decisi dall’Unione Europea e ad accelerare il percorso di decarbonizzazione intrapreso dal nostro Paese per contrastare i cambiamenti climatici. In tale contesto, il rapporto tecnico contiene la valutazione di una serie di misure destinate al settore residenziale, finalizzate al contenimento dei consumi di gas negli edifici e che d’altra parte possono fornire un importante contributo alla mitigazione degli effetti dell’attuale crisi energetica internazionale. Le misure sono distinte in due categorie principali per le quali si sono analizzate, con il supporto di modelli di simulazione, le ricadute in termini di consumo. La Guida approvata dal Ministero della Transizione Ecologica è rivolta principalmente al cittadino ma anche a tutte le altre figure coinvolte nel processo decisionale (amministratori di condominio, tecnici, ecc.) riguardante la contabilizzazione e la ripartizione delle spese energetiche. In merito ai consumi, la guida spiega che l’obbligo di installazione dei sistemi di contabilizzazione e ripartizione dei consumi, unitamente ai dispositivi per la regolazione, deriva dalla necessità di efficientamento energetico degli edifici, che rappresentano uno dei settori a maggior consumo di energia a livello mondiale. Difatti, l’Unione Europea, ribadendo l’importanza dell’efficienza energetica, con lo slogan Energy Efficiency First (Efficienza Energetica al Primo Posto) ha, tra l’altro, sottolineato ancora una volta il ruolo fondamentale delle disposizioni relative alla contabilizzazione e alla ripartizione (Metering and billing) per rendere trasparenti per gli utenti i benefici di comportamenti e scelte di consumo energetico informato. La contabilizzazione dei consumi offre infatti importanti vantaggi per gli utenti, sia in termini di gestione del proprio impianto, che di consapevolezza riguardo ai consumi energetici. Un utente non informato difficilmente saprà adottare comportamenti energeticamente virtuosi, poiché, solo attraverso la conoscenza delle informazioni di consumo, si possono intraprendere azioni verso una gestione consapevole e oculata del proprio impatto energetico ed ambientale. Negli edifici situati in zone climatiche miti, anche in stagione pienamente invernale, i contributi al riscaldamento apportati dalla radiazione solare nelle ore centrali della giornata, potrebbero facilmente causare un “surriscaldamento” dell’ambiente nelle ore di accensione dell’impianto. Lo stesso si applica in ambienti (quali la cucina), dove le attività umane e non (ad esempio, la presenza di pc, elettrodomestici, fuochi a gas, piastre riscaldate etc.) potrebbe determinare un innalzamento eccessivo della temperatura. In assenza di un sistema di regolazione, il corpo scaldante continuerebbe a fornire energia costringendo l’utente ad aprire le finestre (azione assolutamente da evitare) per riportare la temperatura a livelli accettabili. In questo caso, come riportato dalla citata guida di Enea, “il solo effetto dell’uso di sistemi di termoregolazione potrebbe generare un beneficio fino al 20% in climi miti mediterranei”.

Sistema cappotto: efficienza energetica

La riduzione degli sprechi energetici e la riqualificazione edilizia sono temi che vanno di pari passo e, finalmente, sono diventati prioritari anche in Italia. Per diminuire i consumi energetici delle abitazioni, cappotto termico e risparmio energetico vanno ormai a braccetto. Il cappotto termico, infatti,è uno tra gli strumenti migliori per l’efficienza energetica degli edifici, assicurando confort abitativo e risparmi in bolletta. Difatti, il cappotto termico è un sistema di isolamento termico dell’edificio che garantisce la coibentazione, isolando dal freddo e dal caldo, e quindi ottimizza le prestazioni energetiche dell’immobile. Isolare e proteggere la casa dal freddo e dal caldo si traduce in un maggior confort abitativo e in una riduzione dei consumi e, quindi, degli importi in bolletta. Inoltre, consente all’immobile di migliorare la propria classe energetica, acquisendo più valore sul mercato.

Ruolo degli amministratori di condominio

I condomini si renderanno conto del dramma energia solo alla presentazione del consuntivo da parte degli amministratori; secondo la posizione in esame, dunque, “troppo tardi per aggiustare i bilanci familiari alle impennate dei prezzi”. 

Nonostante, l’attuale crisi, si consiglia agli amministratori di:

– verificare i contratti con i gestori e comunicare ai condomini le eventuali modifiche contrattuali al fine di renderli edotti con urgenza della situazione. Quindi, individuare eventuali nuovi fornitori sul mercato o

valutare il rientro in tutela;

– promuove ogni forma possibile di intervento finalizzato al risparmio energetico e alla riduzione del fabbisogno di soprattutto del gas. Ciò significa incentivare i condomini alla riduzione ulteriore rispetto a

quanto consigliato dal governo della temperatura di riscaldamento e della durata di accessione;

– promuovere forme di autoproduzione e autoconsumo. 

A questo proposito è importante valutare l’energia prodotta da fotovoltaici, le comunità energetiche, energie rinnovabili ecc. Oltre alle associazioni dei consumatori sulla questione della riduzione dei consumi, anche le associazioni di categoria hanno dato l’allarme proprio per le ripercussioni sui conti condominiali di possibili situazioni di morosità che potrebbero mettere a rischio le gestioni. Su questo tema, l’assemblea di condominio ha la possibilità di intervenire per cercare di limitare i danni e ridurre i costi.

In conclusione, il conflitto tra Russia e Ucraina, tenuto conto dell’importante ruolo svolto dal gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale di gas naturale, ha posto la necessità di adottare misure d’urgenza per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali. L’allarme si ripercuote anche sui conti condominiali e possibili situazioni di morosità che potrebbero mettere a rischio le gestioni; su questo tema, l’assemblea di condominio ha la possibilità di intervenire per cercare di limitare i danni e ridurre i costi. In particolar modo si renderebbe necessario la valutazione del ricalcolo della nuova rata e la valutazione della rateizzazione dei pagamenti in caso di difficoltà.

Avv. Nicola Frivoli

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