[et_pb_section bb_built="1" admin_label="section"][et_pb_row admin_label="row"][et_pb_column type="4_4"][et_pb_text admin_label="Testo" background_layout="light" text_orientation="left" use_border_color="off" border_color="#ffffff" border_style="solid"] Se per ragioni di sicurezza si ha intenzione di dotare di allarme la propria abitazione ma si abita in condominio, di norma non è necessaria l'autorizzazione dell'assemblea ma occorre tenere conto di alcune accortezze. [/et_pb_text][et_pb_image admin_label="Immagine" src="https://apice.salero.ovh/wp-content/uploads/2018/07/allarmeincondominio.jpg" show_in_lightbox="off" url_new_window="off" use_overlay="off" sticky="off" align="center" always_center_on_mobile="on" use_border_color="off" border_color="#ffffff" border_style="solid" force_fullwidth="off" animation="left" /][et_pb_text admin_label="Testo" background_layout="light" text_orientation="left" use_border_color="off" border_color="#ffffff" border_style="solid"]

Se si tratta di installare un allarme personale, non c'è bisogno di autorizzazione dell'assemblea perché si tratta di un diritto che ciascun condomino può liberamente esercitare.
Questo non significa che l'esercizio di tale diritto sia privo di limitazioni. Vediamo quali cautele adottare:
Innanzitutto, quando si acquista un allarme occorre sincerarsi che lo stesso sia tarato in maniera tale da limitare al minimo il rischio di suonare senza ragione.
In secondo luogo occorre accertarsi che esso, in ogni caso, non suoni tanto forte o tanto a lungo da compromettere la quiete degli altri condomini o, addirittura, violare la normativa comunale sui rumori.
Se infatti l'allarme turba la quiete del condominio, è possibile che l'assemblea faccia accertare l'effettiva entità delle immissioni sonore che esso produce e, se viene superato il limite della normalità, ne intimi la rimozione.

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