Gli studi palermitani AM3 e Cannone architetti si aggiudicano il concorso di idee per la riqualificazione di un’ex cava ai piedi della rocca di Cefalù, dove leggere strutture in legno saranno al servizio di spettacoli e rappresentazioni.
AM3 architetti associati, la cui riqualificazione del lungomare di Balestrate fa parte dei 20 esempi di “bene comune” esposti nel Padiglione Italia curato da TAMassociati alla 15° Biennale di Architettura di Venezia, ha vinto insieme allo studio palermitano Cannone architetti il primo premio nel Concorso di idee per la riqualificazione ambientale e turistica dell’area denominata “Cavea di San Calogero”, promosso dal comune di Cefalù a inizio 2016.
Localizzata nella parte sud occidentale della Rocca, la suggestiva rupe che sovrasta l’abitato di Cefalù, l’area di intervento posta all’attenzione dei partecipanti si estendo per circa 2.000 mq complessivi. In passato era utilizzata per un’attività estrattiva, da tempo cessata, finalizzata alla produzione di calcina che ha dato forma a una cavea artificiale, per sua forma oggi sporadicamente utilizzata per eventi musicali e spettacoli, e lasciato resti di forni per la calce (le calcare) e altri manufatti di servizio.
La ridefinizione dell’ambiente attraverso la realizzazione di attrezzature di utilizzo stagionale che consentano la prosecuzione di una vocazione artistica e culturale già in parte definita era quanto richiedeva il bando di concorso, in risposta al quale la proposta vincitrice immagina un intervento leggero, basato sulla realizzazione di strutture removibili dal basso impatto, la cui messa in opera non implica scavi né l’erezione di murature o opere accessorie semi-definitive, l’utilizzo di materiali locali e il recupero delle calcare e dei percorsi di accesso pedonale.
Nella conca, di 40 m circa di corda e chiusa posteriormente da una parete rocciosa che raggiunge i 24 metri di altezza in corrispondenza dei resti della soprastante chiesa di San Calogero, l’idea progettuale crea la sua struttura più importante, la nuova cavea che, posizionata in direzione della parete rocciosa, si trova di fronte a un nuovo palco circolare per le rappresentazioni. Lungo il percorso di accesso sono distribuiti gli spazi accessori e di servizio, ricavati all’interno della parete rocciosa: l’area accoglienza e un’area bar (a recupero di due vecchi forni) e i bagni (nell’unico nuovo spazio scavato ad hoc nella roccia). In prossimità è anche collocato l’accesso a un percorso pedonale che, attraverso un sistema di tre rampe, sale verso la chiesa e all’occorrenza può integrare gli spazi a disposizione delle rappresentazioni.
I camerini per gli artisti e i depositi di scena sono invece collocati accanto al palco, protetti da tramezzature mobili.
La cavea, semicircolare e gradonata, oltre a realizzare le sedute per il pubblico, è chiusa lungo il perimetro da una struttura a doppia parete che imposta un camminamento aperto rivolto verso il mare.
Tutte le nuove strutture sono pensate per essere realizzate ricorrendo a materiali compatibili con il contesto e il più possibile locali: legno, metallo, pietra calcarea e terra battuta. Tavolati di legno sorretti da strutture metalliche costituiscono infatti parte dei piani di calpestio, i tramezzi, i divisori e il piano del palco circolare, le lamelle di rovere sono l’elemento base per la chiusura verticale semicircolare del perimetro della cavea, mentre la pietra calcarea e la terra battuta costituiscono i piani di calpestio delle pavimentazioni dei percorsi pedonali e dei locali di servizio.